martedì 10 dicembre 2013

Renzi e i diritti civili: 60% di voti, 40% di niente

Non voglio affrontare tematiche tanto disquisite come l'ambiguità del personaggio di Renzi all'interno del PD, o peggio ancora della sinistra italiana, o peggio ancora nel presunto complotto destroide.
Ciò che mi interessa e che mi diverte molto riguarda il sentimentalismo ipnotico e l'ingenuità sognante con cui Renzi espone tutti i punti focali dei suoi dibattiti.
Il comico Maurizio Crozza non ha potuto fare a meno di imitarlo sottolineando questa tendenza nello sketch del "Niente", per il quale l'ormai ex sindaco fiorentino - diciamolo - si è risentito abbastanza.



L'animo un pò "paraculo" si è palesato immediatamente anche nello confronto delle Primarie dello scorso anno, in mezzo a Bersani, Tabacci, Puppato e Vendola.
In quella occasione, relativamente ad una domanda sulla questione del Medio Oriente, Renzi rispose con enfasi: 
"Lei ha visto la Costituzione tunisina? Lì la donna è oggetto!" 
Ah Mattè, ma la tv italiana non la vedi?

Ecco, quell'aria stupita, da bambino sperduto in un centro commerciale, questo è ciò che non sopporto, soprattutto quando il caro Matteo è non solo normale telespettatore ma soprattutto ospite attivo della tv italiana (dai programmi politici a quelli della De Filippi). Un ospite, quindi, che ama molto il tubo catodico e che lo conoscerà altrettanto da sapere quanto la donna sia oggetto non solo in Tunisia e non solo quando è la Costituzione a dirlo.



A parte questo, trovo patetica e abbastanza subdola la strumentalizzazione della questione tunisina per parlare dei diritti delle donne, in un periodo tutto italiano di record per femminicidi e violenze.
Scoccia un pò veder cavalcare un soggetto sulla tematica del momento per fini elettorali.
Dopo la fresca vittoria alle Primarie contro Civati e Cuperlo, Renzi dichiara in conferenza stampa, in maniera fiera e tronfia, la schiera maggiormente femminile della sua segreteria: 7 donne e 5 uomini.

Sette le BELLE donne DI Renzi. E i giornali non tardano a tingere la squadra di un bel rosa pastello.




 
Ad ogni modo, il modo e i contenuti poco pragmatici di Renzi non mi sono mai piaciuti. Quando ha deciso di agire, ha creato solo guai, cadendo inesorabilmente in contraddizione nel tempo e con i valori di sinistra.

Ad esempio, relativamente alla tematica sulla violenza di genere e sul femminicidio, mi chiedo come possa un soggetto farsi contemporaneamente promotore della tutela della donna in quanto persona indipendente e autodeterminata, e allo stesso tempo fautore del cimitero dei feti.
Come ben evidenziato dalla giornalista Luisa Betti, "la prima arma contro la violenza è quindi l’autodeterminazione delle donne a partire proprio dal corpo e dalla libertà di decidere cosa farne in maniera assoluta e senza dubbio alcuno, tanto che in Italia la legge 194 sull’interruzione di gravidanza si lega proprio alla lotta delle donne per l’autodeterminazione. Ora, prevedere un cimitero per i feti è negare in tutto e per tutto questo principio di autodeterminazione, con una valenza culturale che danneggia gravemente le donne riportandole indietro di secoli, ed è una violenza istituzionalizzata nei nostri confronti  in quanto persone non in grado di intendere e di volere."

Ulteriore dissonanza si rileva sulla questione delle adozioni e dei matrimoni per coppie omosessuali. In occasione delle Primarie 2012 e 2013, la testa di Renzi ha cambiato spesso versione:

novembre 2012:  "Questo è un tema ancora per noi ancora non sciolto nel programma di governo."
29 novembre 2013: "Nel mio gruppo di lavoro c'è una coppia, Letizia e Teresa, che da poche settimane ha un figlio che si chiama Ernesto. Da segretario del PD lavorerò perché Ernesto abbia gli stessi diritti dei miei figli e, dopo tanti anni di discussioni andate a vuoto, faremo una legge sui diritti civili."
Insomma, oggi è la Giornata mondiale dei diritti umani e, al di là delle previsioni squisitamente politiche, io non credo che Renzi sia l'incarnazione del garante ed esecutore per i diritti civili.
Italiani, popolo di sognatori...
Ai posteri l'ardua sentenza.


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